Mercoledì 13 marzo alle 20.30, online su piattaforma Zoom, si terrà il primo incontro dell’Osservatorio di Monitoraggio 2024, nell’ambito di Abitare Utopie IV edizione, il progetto del Teatro dei Venti realizzato con il sostegno della Fondazione di Modena.
L’Osservatorio è il gruppo aperto a tutte le persone che vogliono conoscere, accompagnare e valutare i processi di creazione artistica con la comunità che si attivano all’interno del progetto Abitare Utopie. Non sono necessarie particolari esperienze in ambito culturale o sociale, ma la disponibilità all’ascolto e ad allenare uno sguardo originale sulla realtà.
L’incontro è condotto da Michelina Mastroianni, docente ed esperta di analisi d’impatto in ambito culturale, che dalla prima edizione cura il progetto di Monitoraggio, con la partecipazione di Stefano Tè, direttore artistico del Teatro dei Venti, di Francesca Figini, referente dei progetti formativi, di Letizia Mantovani, facilitatrice del progetto, e dei membri dell’Osservatorio.
Nel corso della serata sarà presentato il documento finale del Monitoraggio 2023 e si tracceranno le linee guida per il 2024.
Abitare Utopie è il progetto che dal 2020 coinvolge e mette in connessione differenti luoghi di attività: il quartiere San Giovanni Bosco di Modena, le Carceri di Modena e Castelfranco Emilia, il borgo di Gombola, nell’Appennino modenese e il Luogo della Follia, il luogo della cura della salute mentale per una cura della comunità, che comprende le attività svolte insieme al Gruppo l’Albatro.
Un progetto sostenuto dalla Fondazione di Modena nell’ambito del Bando Mi Metto all’Opera.
Per info e iscrizione all’evento:
abitare.utopie@gmail.com
Finalità dell’Osseratorio
Il fine è quello di avere una visione il più ampia possibile del territorio e dei progetti culturali. Con l’aiuto di esperti del settore, gli effetti delle azioni culturali verranno osservati e raccontati per valutare sia gli aspetti emozionali e qualitativi sia l’impatto sociale dei luoghi attraversati dal progetto.
“L’invito è rivolto a tutti coloro i quali sono interessati a una ricerca pionieristica – dice il direttore artistico Stefano Tè – che ha l’obiettivo di creare un nuovo modo di esaminare l’impatto sociale dei progetti culturali, sperimentando nuove logiche di comunicazione che vanno al di là del conteggio di spettatori e incassi per ricercare gli effetti a più ampio raggio, come il riverbero dei cerchi nell’acqua.”