Domenica 3 febbraio Ubu Re va in scena all’ITC di San Lazzaro di Savena nell’ambito della Stagione organizzata dal Teatro dell’Argine. Info e prenotazioni: sito ITC
Con gli attori del Carcere di Modena e di Castelfranco Emilia e con attori e allievi attori del Teatro dei Venti. Allestimento scenico Teatro dei Venti. Costumi Alessandra Faienza e Teatro dei Venti. Sound designer Domenico Pizzulo. Assistente alla regia Simone Bevilacqua. Regia e drammaturgia Stefano Tè.

Una produzione Teatro dei Venti in collaborazione con il Coordinamento Teatro Carcere Emilia-Romagna, con il sostegno della Regione Emilia-Romagna e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena.
I Laboratori sono sostenuti dal Comune di Modena, dal Comune di Castelfranco Emilia e dal Coordinamento Teatro Carcere Emilia-Romagna.

Sullo spettacolo

Padre Ubu vuole diventare Re della Polonia e fa di tutto per uccidere il Re Venceslao, spodestare la Regina Rosmunda e conquistare il trono polacco.
Riesce nei suoi intenti e prende possesso del regno. Una volta diventato Re inizia a uccidere nobili, magistrati, finanzieri, contadini e insieme alla sua compagna, la Madre Ubu, alza le tasse e semina terrore. Il vero motore delle azioni nel nuovo Re è proprio la compagna. Questa infatti organizza e dirige come un burattinaio, le varie mosse del sempliciotto Ubu Re. In questa mescolanza di bassezza, sporcizia, mancanza di morale e grottesco troviamo le azioni di Ubu.

Un’assenza di tempo e morale in cui tutto è possibile e in cui nessuno, soprattutto Padre Ubu è responsabile dei suoi atti.
Non c’è giustizia, non c’è etica, non c’è morale, non c’è giudizio. Ma allora cosa c’è?
Sicuramente un movimento interiore che parte dal basso, dagli istinti più impulsivi e voraci, animaleschi.
Ubu non è solo una grande marionetta. Sebbene le sue azioni manchino di una scelta consapevole, lui decide le sue azioni.
Potremmo dire che siamo tutti Ubu. Che tutti aspiriamo a qualcos’altro e che spesso non sappiamo distinguere e gestire il bene e male che preme dalle viscere.
Questo spettacolo mette a confronto l’opera di Jarry, caposaldo del teatro contemporaneo, con temi sempre attuali quali “l’uomo” e “il potere”.
Domenica 3 febbraio: ore 16.30 e ore 21.00
Presso ITC Lab
Via Rimembranze, 26 – San Lazzaro di Savena

Posti limitati, prenotazione consigliata
Info e biglietteria
biglietteria@itcteatro.it
+39 051 6270150
Nel 2016 le realtà che compongono il Coordinamento Teatro Carcere Emilia-Romagna hanno scelto di lavorare su un classico del teatro moderno, quell’ “Ubu re”, scritto e rappresentato da Alfred Jarry, catalizzatore e anticipatore dei temi del teatro dell’assurdo e del movimento surrealista. Tutti i gruppi stanno utilizzando questo testo di riferimento all’interno dei diversi istituti penitenziari della regione, con le diverse sensibilità umane e artistiche che si incontrano.
Il Teatro dei Venti sceglie anche questa volta la contaminazione, l’apertura, portando il progetto fuori dal Carcere, all’incontro con altri artisti e con il pubblico. Si propone pertanto un Seminario residenziale per attori, danzatori e performer finalizzato alla realizzazione di un primo studio su “Ubu Re”.
La domanda cruciale è sempre la stessa: quanto possiamo nutrire l’arte teatrale e il contemporaneo con la nostra permanenza e il nostro lavoro in Carcere?

Il Teatro dei Venti organizza dal 2006 un laboratorio teatrale all’interno della Casa di Reclusione di Castelfranco Emilia. Un’officina creativa dove i detenuti hanno l’opportunità di sperimentare, guidati da operatori professionisti, le diverse tipologie di comunicazione artistica, che fanno parte di un certo andamento teatrale (recitazione, musica, scenotecnica e danza). I primi partecipanti al laboratorio hanno avuto l’opportunità di concorrere e arrivare in finale al Premio Scenario per Ustica nel 2007, con lo spettacolo Frammenti. Da allora il Teatro dei Venti si è concentrato sulla realizzazione di percorsi formativi completi che possano aiutare i detenuti a scoprire un modo diverso di esprimere le proprie emozioni e incanalare le proprie energie nel rispetto degli altri.
Nel 2009 la compagnia è tra i soci fondatori del Coordinamento di Teatro Carcere Emilia Romagna, un progetto nato per mettere in rete le esperienze di teatro carcere esistenti in regione.
Tra il 2009 e il 2010 il Teatro dei Venti ha tenuto un Laboratorio all’interno dell’Istituto Penitenziario Minorile di Nisida a Napoli, con la realizzazione di uno spettacolo finale nel marzo 2010.
Dal 2014 ha attivato due laboratori teatrali nella Casa Circondariale di Modena, nella Sezione Femminile e in quella Sex Offenders in collaborazione con il Comune di Modena. Obiettivo dei percorsi laboratoriali è la realizzazione di spettacoli e studi scenici che possano portare, quando possibile, i detenuti fuori dal Carcere, all’incontro col pubblico. Nel 2016 ha debuttato lo spettacolo “Angeli e Demoni”, nato da un articolato progetto di residenze artistiche nelle quali attori-detenuti, allievi e attori della compagnia hanno lavorato sulla Gerusalemme Liberata di Tasso.
La volontà di creare un ponte tra interno ed esterno, tra cittadinanza e mondo carcerario ha portato all’organizzazione di diversi spettacoli in Carcere, come nel corso del Festival Trasparenze che prevede una parte della sua programmazione all’interno della Casa Circondariale di Modena, per un pubblico di detenuti e liberi cittadini.

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